sabato 30 giugno 2018

Pinsa alla romana

Recentemente sono rimasto incuriosito dalla pinsa alla romana ed ho cercato di capire come farla a casa. Da subito mi è stato chiaro che si tratta di un prodotto brevettato e che brevettata è pure la farina da utilizzare che, peraltro, viene venduta solo alle pizzerie o pinserie.
Ho poi scoperto che esistono delle farine simili ed io ho acquistato il preparato apposito del Molino Della Giovanna.
Su internet si trova il modo di fare da sé la farina unendo farina di frumento, farina di riso e farina di soia. Su youtube c'è anche la modalità per stendere l'impasto.
La pinsa pare che sia il più vecchio antenato di ciò che noi oggi prepariamo come pizza. C'era già ai tempi dell'impero romano ed era una focaccia su cui i contadini mettevano ciò che avevano.

Ingredienti per la pinsa
* 770 g di farina per pinsa alla romana
* 600 ml di acqua
* 4 gr di lievito di birra secco
* 20 gr di sale
* 20 ml di olio extravergine d’oliva


Preparazione
* sciogliere il lievito nell'acqua
* aggiungere un terzo di farina
* impastare
* aggiungere il sale
* aggiungere l'altra farina e l'olio
* impastare fino a incordatura
* lasciare lievitare un'ora a temperatura ambiente
* mettere in frigo per almeno 24 ore
* stagliare in panetti oblunghi
* lasciare 4 ore a temperatura ambiente

Prima Cottura (prima solo la base)
* con pietra refrattaria per 6 minuti
* cielo 250, platea 300 gradi
Seconda Cottura (base e condimenti )
* con pietra refrattaria per 4 minuti
* cielo 250, platea 300 gradi

La pinsa romana è una preparazione che ha origini molto antiche e viene in qualche modo considerata l’antenata della classica pizza che conosciamo. L’impasto viene realizzato in modo un po’ diverso, utilizzando un mix di farina di frumento, di riso e di soia, oltre che lievito madre essicato.
In questo modo otterrete un impasto molto soffice e la pinsa sarà croccante all’esterno e morbidissima all’interno.

Differenza tra pizza e pinsa


La pinsa viene considerata l’antenato della classica pizza a cui siamo abituati. Come abbiamo visto, però, le differenze sono molteplici. Innanzitutto le farine utilizzate e la quantità d’acqua, che insieme alla lunga lievitazione rendono questo impasto molto digeribile e leggero.
Inoltre, questo impasto risulta anche meno calorico e può essere farcito in modo altrettanto leggero e proteico e potrà quindi essere consumato anche da chi fa attenzione alle calorie o sta seguendo un regime alimentare dietetico.















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